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Anita Cerpelloni, Luana Segato, Claudia Corò

Buongiorno a tutti. Siamo qui per una riflessione, nel senso che l’intervento appena sentito ci dà molti dati o comunque momenti di riflessione. Io invece vi racconto da un altro punto di vista la mia visione, quello che per me è stato un percorso un po’ più emotivo che non razionale dato dai dati di fatto, dagli studi, dalle analisi, e la mia visione è quella che ho cercato di rappresentare con le sagome che vedete tra i tavoli, che sono la rappresentazione dei pesci. Pesci che nuotano nella laguna e quindi immaginiamo di essere dentro la laguna; questo è il mio racconto: immaginiamo di vivere dentro la laguna e di essere dei pesci. Come vivono loro? cosa sarà il futuro di questi pesci? e cosa sarà anche il futuro della città complessivamente, quindi non solo i pesci ma anche gli umani.

Ho fatto una ricerca e impresse sulle carte che formano i vari pesci ci sono gli articoli dei giornali; solo alcuni naturalmente, perché ce ne sono tantissimi e io ho fatto una ricerca andando indietro nel tempo. Ho messo gli articoli più recenti e quelli che a me hanno più colpito dal punto di vista dell’informazione, quindi quello che dicono (legge alcuni titoli degli articoli): sono solo alcuni spunti di riflessione e li ho considerati dal punto di vista artistico e ne ho fatto un libro d’artista dove io ho fatto un intervento pittorico per quello che per me potrebbe essere il futuro della nostra laguna e poi dentro ci sono anche alcuni articoli, e questo per me è un prodotto che nasce da uno stato d’animo più che dai dati. Io penso che sia importante un po’ per tutti anche esprimere gli stati d’animo, perché nel vivere quotidiano è importante quello che ci ha dato o ci darà il MOSE. Credo che sia importante per tutti farsi una domanda.

Insieme con me ci sono altre artiste, Luana Segato che ha fatto un intervento con il tappeto, e Claudia Corò che ha masso un suo quadro, una sua rappresentazione del MOSE. Grazie

Claudia Corò: i fantasmi del Mose. Allegoria.

Al centro è rappresentata Venezia come una donna impaurita da questa situazione, il mostro a 3 teste (come Cerbero che rappresentava la distruzione del passato, del presente e del futuro) come le 3 bocche di porto, è il m.o.s.e. che risucchia i capelli della donna inerme. Tutto intorno i riflessi verdacei della laguna sono un mare di soldi che il m.o.s.e. cerca d'accaparrarsi. L'ultima parte del dipinto sulla destra è meno definita, volutamente incompiuta con colori più positivi. C'è accennata una figura con le stesse movenze dell'Occasio, la figura sopra il globo dorato di punta della Dogana che saluta i viaggiatori, simbolo della mutevolezza della fortuna stessa, sempre in movimento, vagante, può essere anche interpretata come i residenti veneziani che devono tristemente abbandonare la propria città moribonda.